Chi visita l’Abruzzo, non può fare a meno di percepire quel senso di spaesamento e quel desiderio di lasciarsi andare, tra luoghi di incontaminata natura e scorci brulli e selvatici.
Sono pochi i pittori che sono stati in grado di cogliere l’essenza della natura abruzzese, così silvestre e aspramente montuosa. Tra i più noti del passato c’è sicuramente Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico olandese, autore della litografia di Castrovalva, che ebbe il pregio di dipingere il paesaggio abruzzese unendo alla perfezione tecnica la rappresentazione visionaria e interiore della natura.
Tra gli artisti contemporanei, che abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare, c’è invece il maestro acquerellista Aquilano Juan Alfredo Parisse, che manifesta l’amore per la sua terra d’Abruzzo in una ricca produzione artistica, di cui vi proponiamo una galleria fotografica.
LA GALLERY, le opere di Parisse
JUAN ALFREDO PARISSE – Pittore contemporaneo, che deve il nome “artistico” a una legge di Juan Domingo Peron che impediva di dare nomi stranieri ai nuovi nati in Argentina, nasce a Buenos Aires in Argentina da genitori aquilani che per nostalgia decidono di ritornare nella loro città natia, L’Aquila.
La passione per l’arte pittorica, nasce dall’amore per la natura ispirata dai paesaggi e dai colori che sono tipici della terra abruzzese. Grazie alla “tecnica dell’acquerello” esprime quest’arte e questa passione raffigurando prevalentemente pastori, paesaggi e lavoro contadino sempre ambientati nella terra d’Abruzzo. Come ogni artista, al culmine della sua carriera, arriva la tipica pausa di riflessione iniziata nel 2000 che finisce nel 2009 quando la sua amata l’Aquila viene distrutta e piegata sotto la devastazione del terremoto.
Passeggiando per le poche strade rimaste accessibili, tra il dolore e la sofferenza nel vedere L’Aquila così ferita, sente il dovere di riprendere la sua carriera pittorica soprattutto per voler ancora decantare le bellezze della sua città che in quel momento temeva di perdere per sempre. Proprio da qui, capisce che doveva riprendere il suo cammino e soprattutto che l’acquerello non era più solo una bella tecnica pittorica, ma una filosofia di vita. La vita doveva continuare anche dopo il terremoto, perché i pastori avrebbero ancora portato i loro greggi al pascolo, le antiche fontane avrebbero continuato a sgorgare acqua, i contadini avrebbero continuato a lavorare le loro terre e che i tramonti sarebbero stati ancora più colorati.
La sua rigenerazione mentale lo porta a dire :”Io ci sono ancora, sono qui affinché l’Aquila torni a volare, perché in fondo, quello che sono nel cuore e nell’anima lo devo in gran parte alla mia terra”. Parisse non ha mai dipinto la sua città ferita perché riteneva di fare “speculazione”, ma decide di riprendere con la speranza che l’Aquila torni al più presto al suo splendore e che il suo centro torni a pulsare di vita.
Se anche voi desiderate far conoscere la vostra arte, qualunque essa sia, o i vostri lavori, che ritraggono paesaggi laziali e abruzzesi, mandateli a questo indirizzo web@stradadeiparchi.it e vi dedicheremo uno spazio tutto vostro per far conoscere a noi e agli altri, il vostro talento. I dipinti più belli , più interessanti e particolari che meglio rappresentano “i paesaggi laziali o abruzzesi”, verranno condivisi sulla pagina instagram di Strada dei Parchi.
Ecco una raccolta dei lavori di Parisse