Negli Stati Uniti è stato messo a punto un sistema che traccia in tempo reale la posizione di ogni vettura e può risalire a ritroso fino a cinque anni per scoprire i movimenti di una certa auto usando poi questi dati per indagini, controlli e statistiche.
Il meccanismo è abbastanza semplice e in teoria potrebbe essere esteso anche all’Italia, visto che telecamere e sistemi di telerilevamento sono ormai diffusi anche da noi. In pratica l’agenzia americana può entrare in possesso di una mappa dei movimenti delle singole auto incrociando dati e foto scattate dai portali delle autostrade, dai sistemi tipo “Tutor”, dalle telecamere installate sulle auto della polizia e pure da quelle dei vigili che pattugliano le strade per multare le auto in divieto di sosta o in doppia fila.
Restano delle perplessità circa la possibile violazione della privacy degli automobilisti, non più liberi di muoversi senza essere controllati. In realtà il sistema di tracciamento delle targhe auto è pensato per raccogliere circa 100 milioni di immagini ogni mese, tutte corredate di data, orario e coordinate GPS, con la possibilità di fare ricerche fino a cinque anni indietro. E potrebbe essere utilizzato per scovare criminali in fuga, soprattutto utilizzando una lista di targhe sensibili che ad ogni singolo rilevamento invia un’allerta all’agenzia stessa.
Fonte Omniauto