Si chiama “Immuni” ed è l’app scelta dal governo per tracciare i movimenti delle persone nella “fase 2” dell’emergenza Coronavirus e contribuire con tempestività alla lotta contro il Covid-19.
COME FUNZIONA
Se si risulta positivi al virus, si potrà dare il consenso all’utilizzo dei dati, in modo da tracciare tutti i contatti avuti nei giorni precedenti e ricostruire la cronologia degli spostamenti.
Tramite un algoritmo viene valutato il rischio contagio e quindi stilato un elenco di utenti da avvertire tramite smartphone: il messaggio arriverà dalle autorità sanitarie e chiederà di seguire un preciso protocollo.
L’app Immuni sarà disponibile per tutti a partire da maggio, ma verrà inizialmente sperimentata in alcune regioni pilota. Potrà essere scaricata gratuitamente e non sarà obbligatoria ma per essere efficiente dovrà essere utilizzata da almeno il 60-70% degli italiani.
L’applicazione è costituita da due parti: una dedicata al contact tracing (tracciamento dei contatti) e l’altra dedicata al proprio diario clinico, ossia un registro in cui l’utente potrà inserire il proprio stato di salute ed eventualmente la comparsa di sintomi compatibili con il virus. I dati vengono conservati sul dispositivo dell’utente, a cui viene assegnato un codice che viene poi scambiato con i dispositivi vicini tramite il BLE- Bluetooth Low Energy. Le informazioni raccolte rimangono archiviate fino a quando non sarà necessario tracciare tutti i movimenti, ossia nel caso in cui la persona che ha installato l’app sia diventata, nel frattempo, positiva al Coronavirus. Chiunque, però, abbia scaricato l’applicazione e riceverà la comunicazione di essere entrato in contatto con un positivo al virus e non rispetterà l’isolamento a casa, rischierà di essere denunciato penalmente per epidemia colposa. Come già avviene per tutte quelle persone che violano la quarantena.