Borghi d'Abruzzo

Goriano Sicoli e la Festa per Santa Gemma

Goriano Sicoli è un piccolo Comune di circa 500 abitanti inserito all’interno del Parco Regionale Sirente-Velino che si affaccia sulla Valle Subequana: circondato da boschi e valli, confina con i comuni di Castel di Ieri, Cocullo, Prezza e Raiano. Il borgo medievale è custodito da una particolare cornice: “I Cerri”, un enorme bosco pubblico. In questo scenario sospeso nel tempo, dall’11 al 13 maggio si celebra la tradizionale Festa per Santa Gemma Vergine.

LA STORIA DELLA SANTA

Originaria di San Sebastiano dei Marsi, nata intorno al 1375, si trasferì con la famiglia a Goriano Sicoli; i suoi genitori, dediti alla pastorizia, a causa di un’epidemia, morirono lasciandola sola. La ragazza non si perse d’animo, continuando a portare al pascolo il gregge. Proprio mentre pascolava, fu notata dal conte Ruggero IV di Celano che tentò di sedurla, ma lei lo respinse con tanta fermezza da spingerlo al pentimento e convincerlo ad erigere una cella presso la chiesa di San Giovanni Battista: Gemma vi visse da vergine reclusa conducendo vita di penitenza per 43 anni, fino alla morte. Alla sua morte i gorianesi furono svegliati dal suono improvviso delle campane ed in paese cominciarono a verificarsi tanti avvenimenti straordinari e miracoli, a tal punto che fu chiesta la riesumazione del corpo: le spoglie della Santa apparvero ancora integre, e si decise di traslare il corpo nella chiesa di San Giovanni Battista all’interno di un’urna. Fu il vescovo stesso che, con un decreto, ordinò, da quel momento, la venerazione ufficiale della Beata Gemma. Ma si dovette attendere fino al 1890 perché venisse santificata.

LA FESTA

Le protagoniste sono due donne, una ragazza appena adolescente e una donna già sposata e madre: ogni anno, l’11 maggio una ragazza di San Sebastiano dei Marsi, indossando un costume tradizionale, si reca a Goriano Sicoli con i parenti e un gruppo di fedeli, in ricordo della venuta della Santa in paese. La prima persona che le va incontro e le si avvicina per accoglierla è il compare, chiamato il procuratore della festa, mentre la comare e la ragazza che impersona Santa Gemma sono chiamate le procuratrici. La giovane donna viene fatta alloggiare, ospite di una donna di Goriano, nella casa che la tradizione indica come quella della Santa, diventata oggi il Santuario di Santa Gemma Vergine. In questa casa, dai primi giorni del mese di maggio le donne del paese iniziano ad impastare e preparare i ciambelloni ed il “pane di Santa Gemma”: filoni di pane con sopra le lettere del Suo nome, il quale viene cotto ed accatastato per poi essere sistemato in canestri adornati, utilizzati durante le celebrazioni.

Il pomeriggio dell’11 maggio si svolge una processione guidata da Santa Gemma e dalla comare, seguite da fanciulle del posto in costume d’epoca. Ognuna porta sulla testa un canestro contenente le pagnotte e, camminando lungo le strade, si fermano in ogni abitazione lasciando nelle mani dei proprietari un filone. Si narra infatti che il pane che le veniva consegnato in prigione per alimentarsi lo redistribuisse ai poveri che passavano sotto la sua finestra, e per questo ha un significato simbolico così centrale per questa festività.

Il 12 maggio le due procuratrici parteciperanno insieme alle funzioni religiose portando entrambe un cero, la giovane porta quello nuovo e la comare quello dell’anno precedente.

Nella mattinata del 13 maggio, all’insaputa di tutti, la giovane che impersona Santa Gemma esce furtiva dall’abitazione e scompare portando con sé pane, ciambelle, biscotti, “ciambelloni” e vino, offrendo i prodotti alla popolazione di San Sebastiano, luogo natale della Santa e oggi frazione del comune di Bisegna.

Consulta l’evento sul canale Facebook: Santa Gemma 2024

 

 

 

 

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