In Abruzzo c’è un luogo speciale, Sulmona, in provincia dell’Aquila, dove durante la settimana Santa, dal Lunedì alla Domenica di Pasqua, si svolgono importanti eventi folcloristici – religiosi che affascinano non solo gli abitanti della città ma anche i turisti e i pellegrini che vi giungono.
Tra questi, la Madonna che scappa è il più spettacolare. La manifestazione si svolge in Piazza Garibaldi ed è una rievocazione dell’incontro tra la Madre di Gesù e il Cristo risorto. Il rito è organizzato dalla confraternita di S. Maria di Loreto. Le origini di questa manifestazione sono incerte, potrebbe risalire al 1600 se non addirittura al medioevo, sebbene la prima prova sia una fotografia del 1861, conservata dalla confraternita.
Le statue di San Pietro e San Giovanni partono dal fondo della piazza e proseguono fino alla chiesa di San Filippo, dove si trova la Madonna vestita a lutto. Mentre la statua di S.Pietro si ferma, quella di San Giovanni prosegue fino alla chiesa, annunciando alla Madonna la resurrezione del Figlio, ma Maria non gli crede. Dopo alcuni tentativi, la Madonna accetta di seguire i due Apostoli e il portone della chiesa si apre. La Madonna esce e riconosce il figlio, ormai risorto. Tramite un sistema di fili, il manto nero e il fazzoletto cadono, lasciando il posto ad un abito verde ricamato d’oro e a una rosa rossa, mentre in aria si levano in volo dodici colombe. A mezzogiorno in punto, la Madonna inizia la sua corsa.
Se tutta la sequenza si svolge senza intralci, la tradizione prevede che l’anno sarà propizio, mentre se qualcosa non funziona come previsto, vi saranno sventure o calamità naturali.
Sembra che la statua sia caduta nel 1914 e nel 1940. Mentre nel 2009, in seguito al terremoto dell’Aquila la manifestazione si è svolta in forma abbreviata, eliminando il tradizionale cambio dell’intelaiatura della statua e abbreviando buona parte del percorso della processione di Pasqua.
Dopo la corsa la Madonna viene portata nella chiesa di S.Chiara per sistemare il manto e i capelli e per sostituire parte dell’armatura che costituisce il baldacchino su cui poggia la statua. Poi ha inizio la processione, accompagnata dalla banda. Le statue del Cristo e della Madonna restano esposte in chiesa per una settimana e poi sono riposte nella Cappella della confraternita fino alla Pasqua successiva.
Quella sulmonese si lega a una serie di manifestazioni religiose diffuse in tutta Italia che presentano caratteri simili tra loro. Se ne hanno testimonianze ad Asti, Caltagirone, Capri, Mazara del Vallo. A legare i riti è il tema centrale dell’incontro tra Madre e Figlio e la presenza delle statue della Vergine, del Cristo risorto e dei Santi. La Madonna che scappa differisce comunque da tutte le altre per un tratto peculiare, quello della corsa compiuta dalla Vergine in seguito al riconoscimento del Figlio.