L’antichissima Navelli si adagia come una piramide di case e viuzze color della pietra sul vasto altopiano al quale dà il nome, “Piana di Navelli”, tra la conca dell’Aquila e quella di Sulmona ed è attraversata dal tratturo magno L’Aquila-Foggia che convogliava le greggi provenienti dai massicci del Gran Sasso, di parte del Sirente e della Majella ai vasti pascoli del Tavoliere delle Puglie.
Il borgo recentemente inserito nel prestigioso club dei Borghi più belli d’Italia, mostra una struttura compatta, con le case arroccate su uno sperone roccioso e sovrastate dal cinquecentesco Palazzo Baronale Santucci, edificato sulle rovine di un castello medievale. Il nucleo antico al suo interno racchiude angoli di storia contadina, come le tre vasche circolari (chiamate pilucce) scavate nella pietra, che servivano da mangiatoia per gli asini al ritorno dai campi.
La parte più antica del paese è caratterizzata da una ripida e scenografica scalinata sulla quale confluisce una fitta rete di vicoli di straordinaria bellezza, arricchiti dalla presenza di palazzi, archi e piccole cappelle. Girare all’interno del borgo è un tuffo nel passato per ritrovarsi immersi nel medioevo, s’incontrano luoghi di vita comunitaria come i vecchi forni comunali, belle strade ciottolate come via San Pasquale, sulla quale si aprono le porte di diversi edifici nobiliari e bizzarri particolari architettonici quali i gradini tagliati nella roccia viva o le mani scolpite nella pietra che sembrano indicare la direzione da seguire.
Navelli è la cittadina che diede i natali al monaco domenicano Santucci, il quale, portando intorno al 1230 alcune piantine di zafferano dalla Spagna al suo paese di origine, ebbe il merito di introdurre per la prima volta in Italia la pregiata spezia Crocus sativus, chiamata anche “oro rosso”per quanto è prezioso. Basta pensare che per ottenerne 1 kg. essiccato, occorre togliere manualmente gli stimmi a circa 200.000 fiori.
Oggi la Piana di Navelli è celebre in tutto il mondo per la produzione di una eccelsa qualità di zafferano che da secoli, nei mesi di ottobre e novembre, riveste l’esteso altopiano di un fantastico e profumato tappeto viola. Nel 2005 lo Zafferano dell’Aquila è stato iscritto nel Registro delle Denominazioni d’Origine Protetta (DOP). La spezia prodotta in questa zona è differente dagli altri zafferani per il suo grande potere aromatico e per il sapore molto equilibrato e meno amaro. Per questi motivi è la spezia più ricercata da tutti i grandi chef e i ristoranti più famosi al mondo.
Per saperne di più:
www.borghipiubelliditalia.it
Comune di Navelli
Come arrivare a Navelli (AQ): il percorso