L’aria delle nostre città è sempre più irrespirabile a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili e in particolare del Pm10, piccolissime particelle solide che possono essere inalate ed entrare nelle vie respiratorie. Uno dei principali responsabili dell’inquinamento da Pm10 è il traffico urbano: i trasporti stradali, infatti, producono più di un quarto del totale delle emissioni e la metà circa degli ossidi di azoto, del monossido di carbonio e del benzene presenti nell’aria delle città.
I dati relativi all’inquinamento atmosferico sono poco incoraggianti: molte città italiane presentano un livello di inquinamento atmosferico da non trascurare. Tra queste troviamo Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia, che presentano dati di concentrazione dei Pm10 molto preoccupanti. Un primato di cui non si può certo essere fieri e che comporta numerosi effetti negativi per la salute delle persone. Qualunque siano le cause dell’inquinamento non bisogna dimenticare che, se nelle nostre strade si respira un’aria malsana, quando saliamo in auto la situazione potrebbe essere addirittura peggiore.
Ogni italiano passa mediamente quasi un’ora e mezza al giorno in macchina, pari a 22 giornate l’anno. In Europa siamo primi davanti a inglesi, tedeschi e spagnoli. In Francia trascorrono in auto addirittura la metà del tempo degli italiani. Questo primato negativo dell’Italia deriva sia dall’elevato numero di auto circolanti sia dalla scarsità di parcheggi, che causa tempi di ricerca del posto auto molto lunghi. Il mix di sostanze nocive nell’abitacolo dell’automobile può causare malattie cardiovascolari, bronchiti, asma e anche patologie molto gravi.
L’abitacolo dei veicoli può infatti diventare un ambiente ad alto rischio per la salute dell’automobilista a causa della concentrazione delle sostanze inquinanti. All’interno delle auto può entrare di tutto: contaminanti solidi e gassosi, particelle Pm10, pollini allergenici, fuliggine, microrganismi e gas ossidanti come l’ozono e se il sistema di ventilazione dell’aria abitacolo non è predisposto con una opportuna barriera filtrante, l’aria già inquinata entra in auto e vi rimane raggiungendo così un livello di inquinamento ben superiore a quelli esterni.
Le sostituzioni periodiche dei filtri dell’abitacolo dei veicoli è fondamentale per prevenire questa situazione critica relativa all’aria che respiriamo. In Italia, queste operazioni, sono circa 7 milioni l’anno, il che vuol dire che quasi la metà degli italiani trascura di cambiare il filtro, un’operazione che andrebbe effettuata almeno una volta l’anno ovvero ogni 15 mila chilometri, specie d’estate quando sale la concentrazione d’ozono.
Ecco alcuni consigli utili per ridurre lo smog e l’inquinamento nell’abitacolo dell’automobile:
- Pulizia abitacolo – L’abitacolo deve essere pulito di frequente utilizzando prodotti per eliminare la polvere depositata sulla superficie dei sedili, sui tappetini, sulla plancia e sulle altri parti interne.
- Sostituzione filtri – I filtri particellari dei condotti dell’aria condizionata vanno cambiati una volta l’anno. La presenza dei filtri riduce notevolmente l’ingresso delle particolato delle sostanze nocive nell’abitacolo. Dopo 10-15 mila chilometri i filtri diventano però inservibili e devono essere sostituiti.
- Tetto apribile – Le automobili con il tetto apribile nella parte superiore dell’automobile consentono una ulteriore fuga di uscita per l’aria dell’abitacolo che contribuisce al ricambio dell’automobile.
- Uso del ricircolo dell’aria – Quando si presume che l’aria esterna sia più inquinata di quella presente all’interno dell’abitacolo è consigliabile usare il sistema di ricircolo. Nello specifico quando si è fermi in coda in zone ad alta densità automobilistica e quando ci si appresta ad entrare in galleria.