Da Gabriele D’Annunzio a Ignazio Silone, da John Fante a Ovidio passando per Benedetto Croce ed Ennio Flaiano. Per gli amanti della letteratura l’Abruzzo è una terra ricca di tesori, piena di luoghi che sono stati patria di noti letterati e fonte inesauribile d’ispirazione. Andiamo quindi alla scoperta di questi itinerari unici che attraversano sentieri, laghi, boschi e borghi antichi.
Gabriele D’Annunzio nacque a Pescara nel 1863 e fu uno dei personaggi abruzzesi più rappresentativi nella storia nazionale e in quella della cultura europea. A lui è stato dedicato il Parco Letterario di Anversa degli Abruzzi (Parco Letterario Dannunziano). L’antico centro abitato d’Anversa è adagiato su uno sperone roccioso, a 660 metri d’altitudine e domina l’ultimo tratto delle suggestive Gole del Sagittario, oggi riserva naturale del WWF. Anversa degli Abruzzi, fu scelta da Gabriele d’Annunzio per l’ambientazione della sua opera, “La fiaccola sotto il moggio”, tragedia scritta nel 1904 tra le mura della “casa antica dei Sangro”, un castello normanno aragonese. D’Annunzio, si era recato più volte da quelle parti sia per gite di piacere, sia per assistere alla famosa festa delle serpi di Cocullo, un paesino a pochi chilometri da Anversa.
Il percorso dannunziano consigliato e da non perdere è ad Anversa degli Abruzzi con il suo Castello Normanno che domina la Valle del Sagittario con le sue Gole e la Riserva Naturale. Qui potrete ammirare le sorgenti del Cavuto con il giardino botanico curato dal WWF; l’antichissimo borgo di Castrovalva noto per la litografia di Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico olandese; Cocullo, il borgo del Santo dei serpari.
Il Parco Letterario Dannunziano è gestito dal Comune di Anversa degli Abruzzi e si svolge nei mesi tra aprile e luglio e a settembre e ottobre. Per l’ingresso è necessario prenotarsi. Per info e prenotazioni potete consultare questo link .
Ignazio Silone nacque nel 1900 a Pescina. Partecipò attivamente alla vita politica italiana e contribuì alla fondazione del Partito Comunista. E’ considerato uno degli scrittori italiani più tradotti nel mondo. Le sue opere esaltavano i concetti della libertà e denunciavano le ingiustizie sociali e le oppressioni della povera gente. Morì nel 1978 e le sue ceneri riposano a Pescina dei Marsi sotto il campanile della chiesa di S. Berardo come espressamente richiesto nel suo testamento.
Pescina è un antico centro della Marsica a circa 60 km da L’Aquila, situato all’imbocco della Valle del Giovenco, tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Regionale Sirente-Velino. Ricco di storia e cultura, è anche la patria di personaggi illustri come il Cardinale Mazzarino.
L’itinerario culturale di Pescina offre arte, natura, storia e cultura. Da non perdere, la Casa Museo Mazzarino, il Teatro S. Francesco, in passato Monastero dei Minori Conventuali, carcere e poi abitazione per gli sfollati. Attualmente è la sede di importanti manifestazioni che ogni anno ospita il Museo e il Centro Studi Siloniani. Fanno capo a Pescina anche la frazione di Venere, i comuni di Ortona dei Marsi, Bisegna e San Benedetto dei Marsi, anch’essi luoghi suggestivi per storia e scenario, facilmente raggiungibili da Pescina che vanta una posizione privilegiata all’interno della Valle. A pochi km da Pescina c’è la capitale storica del parco, Pescasseroli, facilmente raggiungibile passando per l’abitato della frazione di Venere o percorrendo le rive del Giovenco verso Ortona.
John Fante nacque a Denver, nel Colorado, nel 1909. Scrittore e sceneggiatore americano di origine abruzzese, lascia una buona impressione a questa terra tale da dedicargli ogni anno il Festival Letterario di John Fante, “Il Dio di mio Padre“. In uno dei suoi scritti ricorda il padre dicendo:”Mio padre (Nick Fante di Torricella Peligna) era un montanaro venuto dall’Abruzzo, un nasone dalle mani grosse, basso (uno e sessanta), largo come una porta, nato in una parte d’Italia dove la miseria era spettacolare quanto i ghiacciai circostanti e dove qualunque bambino che fosse riuscito a sopravvivere per i primi cinque anni ne avrebbe campiuti ottantacinque”.
Torricella Peligna, è un comune in provincia di Chieti ,fa parte anche della Comunità montana Aventino-Medio Sangro e come diceva John Fante è “un luogo dove puoi baciare la Majella sulle labbra!”. Ha molti monumenti e luoghi d’interesse caratterizzati dalla presenza di chiese, santuari ed eremi, come il santuario di Santa Maria del Roseto, l’eremo di San Rinaldo, la chiesa di San Nicola, la chiesa di San Giacomo, la chiesa di San Camillo, la chiesa di San’Agata, arricchita da fontane monumentali e palazzi antichi (Palazzo Persichetti, Palazzo Fallascoso).
Publio Ovidio Nasone è uno dei più grandi poeti latini. Nacque nel 43 a.c. a Sulmona da un’antica famiglia agiata e morì in esilio a Tomi, oggi Costanza, un piccolo centro sul mar Nero, nell’attuale Romania, gemellato da anni con Sulmona. Tra le sue opere, si distinguono in particolare, gli Amores, la Ars Amatoria, la Metamorfosi e i Fasti. Nel secondo libro dei Giovani Amores , Ovidio scrive ed esalta Sulmona come la sua patria, “Terra ricca di gelide acque, piccola, ma salubre per le acque che la irrigano… Terra fertile di grano e molto più fertile di uve”.
Sulmona in provincia del L’Aquila, sorge nella Valle della Peligna, tra i Parchi nazionali dell’Abruzzo e della Majella, il Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga ed il Parco nazionale Sirente-Velino. Ha origini antiche e secondo la tradizione letteraria la sua fondazione sarebbe da collegare con la figura dell’eroe Solimo, compagno di Enea, che qui approdò dopo la fuga da Troia, dal quale prese il nome. Nel corso del 500, durante il periodo rinascimentale, ebbe inizio il suo periodo di ascesa e splendore culturale che portò alla nascita della famosa Scuola Orafa Sulmonese. Sono molte le bellezze da ammirare a Sulmona, come la storica Piazza XX Settembre dominata dalla statua in bronzo di Ovidio, raffigurato nell’atto di poggiare i piedi su due libri con le incisioni dei versi che il poeta dedicò a Sulmona durante l’esilio: “Sulmo Mihi Patria Est” e “pelignae dicar gloria gentis ego” (Sulmona è la mia patria e io sarò chiamato gloria della gente peligna); la Cattedrale di San Panfilo ,dedicata al patrono di Sulmona, San Panfilo; Badia Morronese, l’abbazia, situata a poca distanza dal centro abitato e il Santuario di Ercole Curino, importante sito archeologico ai piedi del monte Morrone.
A pochi passi da Sulmona si apre uno scenario immerso nella natura, la cui scoperta, può avvenire attraverso escursioni naturalistiche, passeggiate a cavallo, visite a borghi antichi e itinerari tra arte e natura, gastronomia e folclore.
Benedetto Croce nacque a Pescasseroli nel 1866. Storico, uomo politico, filosofo critico letterario, fu uno dei principali punti di riferimento culturali dell’Italia. Le sue origini abruzzesi sono motivo di orgoglio per la regione e simbolo della volontà e della resistenza della gente abruzzese di fronte alle difficoltà della vita in una terra così aspra. Tutto questo lo ritroviamo in particolar modo nei due saggi, da lui scritti, dedicati a due “paeselli d’Abruzzo” a lui molto cari, Montenerodomo e Pescasseroli.
Pescasseroli sorge nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, in provincia dell’Aquila, nella valle del Sangro, circondato da montagne d’incontaminata bellezza con un museo naturalistico, un giardino appenninico e un parco faunistico che ospita il famoso “orso marsicano“.
Passeggiando per le stradine di Pescasseroli, si rimane affascinati delle piccole case in pietra, dalle fontane e dagli antichi palazzi storici come quello di Palazzo Sipari dove nacque Benedetto Croce e dove visse Erminio Sipari (cugino di Croce), il fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo; la chiesa di San Pietro e Paolo del XII secolo; la chiesa barocca del Carmelo; le chiese di Santa Maria degli Angeli e di Santa Lucia; le rovine del Castel Mancino e la fontana San Rocco meglio conosciuta come la fontana degli orsi.
Molti sono gli itinerari che partono da questo comune in particolare quelli per il Monte Tranquillo, il Monte Marsicano, il Monte Amaro o quelli per le rovine del Castel Mancino.
Ennio Flaiano nacque a Pescara nel 1910. Scrittore, sceneggiatore e giornalista, Flaiano è stato un personaggio unico nel panorama cinematografico per la sua ironia pungente e per il suo saper sdrammatizzare le situazioni più scottanti. Flaiano affermava, in una sua biografia, di “vedere il mondo e di scrivere da abruzzese” ricordando Pescara come luogo immaginario dell’infanzia e della giovinezza. Un’innocenza che presto Roma gli farà dimenticare tra dolci estati al mare e oziose amicizie. Lavorò a lungo con Federico Fellini, con cui collaborò ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei più celebri film tra i quali La strada, La dolce vita e 8½. Specializzato in articoli di critica letteraria, non trascurando temi di attualità e costume, Flaiano scrisse per le testate giornalistiche di Oggi, Il Mondo e il Corriere della Sera.
Ogni anno Pescara ricorda il suo concittadino dedicandogli il premio internazionale Ennio Flaiano, una rassegna dedicata al cinema, al teatro e alla letteratura. La sua città d’origine lo commemora anche attraverso un monumento posto all’ingresso del centro storico di Pescara.
Pescara è una città moderna con un porto turistico che si affaccia sul Mar Adriatico, capoluogo e provincia d’Abruzzo. Lungo la costa più settentrionale troviamo Castellammare Adriatico, una zona con edifici in stile liberty e grandi ville, testimonianze del suo essere stata a lungo luogo di dimore signorili. Lungo il corso del fiume Pescara, invece, si trovano i principali luoghi di interesse culturale: la centrale piazza Italia, il museo Ittico, il museo delle Genti d’Abruzzo, la cattedrale di San Cetteo e il museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio e
Marina di Pescara. Il porto turistico di Pescara si distingue per la sua costa bassa e sabbiosa, contornata da palme che le conferiscono un tocco “esotico”.