Hotel sommerso da una valanga dopo il sisma. I soccorritori: «Albergo spazzato via» (Diretta)

Un’immagine dell’Hotel Rigopiano sommerso dalla neve
Un uomo è la prima vittima estratta dalle macerie dell’hotel Rigopiano di Farindola (in provincia di Pescara), travolto ieri da una valanga, conseguenza delle bufere di neve e delle scosse di terremoto che hanno colpito il cuore del Paese, gettando nel panico le popolazioni delle zone già colpite nei mesi scorsi. Dopo ore di cammino e di enormi difficoltà i soccorritori sono arrivati sul posto: «la situazione è drammatica, l’albergo è stato spazzato via, è rimasto in piedi solo un pezzetto», hanno riferito i vigili del fuoco. Il premier Gentiloni, a Rieti, alla Protezione Civile, ha parlato di «tenaglia senza precedenti» tra terremoto e maltempo e «di fronte a questa morsa - ha detto - tutte le istituzione dello Stato si sono mobilitate, civile e militari».
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IL LUOGO - Albergo isolato, il primo paese è a 10 chilometri (Andrea Carugati)
Trenta dispersi. I soccorritori: “Albergo spazzato via”
I soccorritori sono arrivati all’hotel Rigopiano, «la situazione è drammatica, l’albergo è stato spazzato via, è rimasto in piedi solo un pezzetto», hanno riferito i vigili del fuoco. «Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti - hanno aggiunto - che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo». «Ci sono materassi trascinati a centinaia di metri da quella che era la struttura», ha riferito Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco. Unità cinofile dei vigili del fuoco sono in azione ma al momento non si sente nulla. C’è un’area privilegiata all’interno della struttura alberghiera dove si stanno facendo le ricerche, ma la zona di interesse è molto più ampia, si sviluppa per centinaia di metri, e percorre tutta la massa della valanga.
Sono 30 i dispersi (22 turisti e il personale). Tra loro anche bambini. «Sono salvo perchè ero andato in macchina, lì sotto ci sono mia moglie e i miei due figli», dice un uomo tratto in salvo. Due persone che si trovavano all’esterno sono state salvate, una è in stato di ipotermia ma non in pericolo di vita.
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Ambulanze bloccate a un chilometro
La neve caduta, almeno due metri, ha reso difficilissimi i soccorsi. Le ambulanze sono ancora bloccate a circa un chilometro dall’albergo. Stanno cercando di raggiungere l’albergo i soccorritori del vigili del fuoco e un rianimatore portati con l’elicottero e un mezzo cingolato dei vigili che può caricare fino a 8 persone. I primi ad arrivare nella notte sono stati gli uomini del soccorso alpino della guardia di Finanza che hanno raggiunto l’albergo con gli sci e le pelli di foca.
L’allarme delle istituzioni
«Sono in salvo due persone, le stesse che avevano mandato il messaggio di aiuto. Ci sono parecchi feriti, ma non si sa ancora quanti sono ancora dispersi o addirittura morti. Certo che la struttura è stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si è spostata di dieci metri», scrive in un post sul suo profilo Facebook il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, sulla situazione all’hotel Rigopiano travolto ieri da una valanga.
DOVE SI TROVA L’HOTEL
I due salvati
Al momento della valanga l’hotel ospitava 22 persone più il personale della struttura (circa 7 persone). Due persone, Giampiero Parete e Fabio Salzetta - riferisce una fonte del soccorso alpino della guardia di finanza - che si trovavano fuori dalla struttura, sono state messe in salvo.

Una foto inviata dalla colonna di soccorritori in viaggio verso l’hotel
L’uomo in ipotermia
Una delle due persone tratte in salvo all’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) è in stato di ipotermia. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita, anche se le sue condizioni sono definite serie. L’uomo è stato trasportato dall’elicottero della Capitaneria di Porto, a bordo del quale c’era un infermiere del 118 di Pescara, all’aeroporto d’Abruzzo per essere poi trasferito all’ospedale di Pescara. Intanto, il Coc di Penne sta allestendo una struttura per accogliere i parenti degli ospiti dell’albergo.

(L’Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), in un’immagine presa da Facebook)
Il messaggio Facebook di ieri
Il terremoto non si ferma
Critica la situazione anche nel resto dell’Abruzzo. Un uomo è morto sotto un edificio crollato nel Teramano, mentre un altro risulta disperso per una slavina nell’Aquilano. Proseguono intanto le scosse di terremoto, dopo le quattro di magnitudo superiore a 5 registrate ieri: dalla mezzanotte ne sono state registrate oltre 80 (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a 2), tra cui due di magnitudo 3.5. A causa del maltempo risultano disalimentate 98mila utenze elettriche in Abruzzo e 14 mila nelle Marche. Il problema sono ancora le moltissime frazioni isolate dalla neve. Molte scuole sono chiuse per effettuare sopralluoghi. E, secondo il monitoraggio della Coldiretti, sono circa tremila le aziende agricole in difficoltà a causa dei nuovi crolli, animali morti per il freddo e la difficoltà per alimentarli.

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Aumenta il rischio valanghe
Le abbondanti nevicate degli ultimi giorni, associate al vento forte, insieme a quelle previste nelle prossime 24 ore, stanno determinando in tutte le aree montane dell’Appennino centrale (Marche, Abruzzo, Lazio e Molise), un aumento sempre più significativo del pericolo valanghe attualmente sul grado “forte” 4 in aumento (il massimo è Molto forte 5). Lo indica il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri.
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