Curiosità

La Presentosa, simbolo e promessa d’amore

Il viaggio tra i prodotti e le creazioni dell’artigianato abruzzese porta alla scoperta della “Presentosa”. Questo accessorio è uno dei gioielli più famosi della tradizione orafa abruzzese, è un medaglione a forma di stella contornato da arabeschi in filigrana generalmente in oro o in metallo placcato in oro, indossato dalle donne nelle occasioni di festa.

La produzione di questo oggetto tipico è diffusa in tutta la regione, ma nella zona di Scanno si distingue per le figure, spesso ispirate al mondo della natura con decorazioni legate a temi magico-simbolici. E’ poco chiara anche l’origine del nome: secondo alcuni deriva da “presente” inteso come dono; secondo altri da “presenténze” ossia presentazione del fidanzamento, questo perché in passato il gioiello costituiva il primo dono che il pretendente riservava alla sua innamorata, sancendo così la loro unione. Infatti, al centro di questo ciondolo compare spesso il motivo del cuore o dei cuori uniti da una mezzaluna, simbolo e promessa di amore e, come tale, dono destinato alle innamorate al momento della proposta di matrimonio.

Un tempo si credeva che la Presentosa portasse con sé prosperità e buona fortuna e questa credenza ha radici antiche che hanno contribuito a mantenere viva, ancora oggi, la tradizione di donare questo gioiello in occasioni importanti, rendendola anche un simbolo dei legami familiari. Spesso infatti viene passata di madre in figlia, rappresentando la continuità e la forza delle relazioni familiari attraverso il tempo.

In passato questi amuleti erano anche destinati ai bambini come portafortuna; tra i simboli ricorrenti figurano la ranocchiella, la chiave, la stella a cinque punte, la mezzaluna, il cuore, il cornetto.

Il gioiello viene solitamente usato come pendente per orecchini o come ciondolo da mettere in bella vista sul petto, ma si accompagna anche all’abbigliamento tradizionale, sia maschile che femminile, in forma di bottone o di fermaglio. Attualmente, questo tipo di produzione è stata affiancata da una serie di creazioni più moderne nello stile che, reinterpretando le tradizionali decorazioni, sono diventati simbolo di creatività e tecnologia.

Il nome della Presentosa è legato a Gabriele D’Annunzio che ce ne ha lasciato una breve descrizione nel romanzo “Il Trionfo della morte” del 1894, “Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la Presentosa: una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”. In realtà il termine è già presente in alcuni documenti di inizio Ottocento in cui compare nell’elenco dei gioielli che compongono la dote della sposa.

Questo accessorio è stato rilanciato in grande stile nel 1996 grazie ad alcune iniziative promosse dell’Ente artigianato della Majella, con la pubblicazione di un opuscolo realizzato dal professor Sante Petrocelli.  Tra le tante iniziative ricordiamo che in occasione del G8 a L’Aquila del 2009, il presidente della Regione Abruzzo Giovanni Chiodi donò alle consorti dei capi di Stato e di Governo venticinque presentose create dall’orafo Paolo Mazzeschi.

Un gioiello e al tempo stesso un simbolo senza tempo che ancora oggi continua a ispirare.

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