Nella Piana di Navelli c’è un tesoro nascosto nel cuore di un fiore: è lo Zafferano dell’Aquila la cui Denominazione di Origine Protetta quest’anno festeggia i vent’anni di riconoscimento.
Dal 5 al 19 settembre questo importante anniversario vede in campo diverse iniziative promosse dal Gruppo di azione locale (Gal) Gran Sasso Velino in collaborazione con la Regione Abruzzo, la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia e la Fondazione della Cassa di Risparmio dell’Aquila:
5 SETTEMBRE – Alle 17.30 in piazza San Pelino a Navelli il seminario “Zafferano dell’Aquila DOP: vent’anni di storia, cultura e identità”
9 e 12 SETTEMBRE – alle 18.30 rispettivamente nei comuni di San Pio delle Camere e di Barisciano due dimostrazioni culinarie con chef di importanza nazionale.
19 SETTEMBRE – alle 15.30 a L’Aquila nella sala Ipogea di palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio Regionale d’Abruzzo, il convegno “Oro rosso d’Abruzzo: eccellenza DOP tra tradizione e futuro”.
LO ZAFFERANO – Fu introdotto da un monaco domenicano appartenente alla famiglia Santucci che lo portò in Italia per la prima volta e proprio a Navelli nel XII secolo. Questa spezia si ottiene dagli stimmi del fiore del Crocus e nella piana alle porte dell’Aquila trovò un habitat ideale. Le condizioni climatiche e del suolo portarono a ottenere un prodotto di altissima qualità facendolo diventare nel corso dei secoli una delle spezie più pregiate d’Europa portata dai mercanti fino a Venezia e ancora più su in Germania. Tutelato dalla DOP, oggi lo Zafferano dell’Aquila è insieme agricoltura di pregio e simbolo culturale del territorio aquilano.