L’ambiente marino è, tra tutti gli ecosistemi, quello che sta risentendo di più dei cambiamenti climatici e dell’alto livello di inquinamento causato dall’uomo. I mari ricoprono i tre quarti della superficie terrestre e assorbono tutti i veleni prodotti sulla Terra. Tutto ciò sta causando l’estinzione di numerose specie marine e l’aumento dei livelli di alterazione dell’ambiente acquatico.
Con l’arrivo dell’estate e delle ferie, in media, oltre la metà degli italiani sceglie il mare come meta turistica. Le coste abruzzesi e laziali si popolano di migliaia di bagnanti che si riversano sulle spiagge, si tuffano in acqua, organizzano gite in barca e immersioni. Se è vero che è molto difficile, quasi impossibile, rinunciare a una vacanza al mare, è anche vero che esistono regole e comportamenti che possono limitare il nostro impatto sull’ambiente marino. Bisogna ricordarsi di essere “ospiti” e di aver cura dell’ambiente in cui viviamo e di puntare sul comportamento responsabile di ognuno per diventare un vero eco-bagnante.
Ecco un pratico decalogo di dieci semplici regole e comportamenti per aiutare il nostro “pianeta mare” e rispettare l’ambiente
- La spiaggia non è una discarica. Ogni scarto e rifiuto deve essere raccolto e gettato negli appositi contenitori. L’ambiente non riesce a smaltire gli oggetti che vengono abbandonati sul terreno o nel mare e il loro impatto sull’ecosistema è molto dannoso. I tempi di decomposizione sono estremamente lunghi, ecco alcuni esempi:
– Una lattina d’alluminio per bibite 500 anni
– Il torsolo di una mela 3-6 mesi
– Fiammiferi o cerini 6 mesi
– Giornali e riviste 2 mesi
– Una bottiglia di vetro 1000 anni
– Una bottiglia o un sacchetto di plastica 1000 anni
– Accendino di plastica 100-1000 anni
– Un pannolino usa e getta circa 200 anni
– Fazzoletti e tovaglioli di carta 3 mesi - Prestare attenzione ai sacchetti di plastica. Basta un colpo di vento per farli volare via e finendo in acqua rappresentano una vera e propria minaccia mortale per gli animali: delfini, tartarughe e molte altre specie possono infatti scambiarli per meduse e, ingerendoli, rischiano di rimanere soffocati.
- Cercare di non camminare sulle dune di sabbia. Queste dune infatti proteggono la spiaggia dall’erosione, rappresentano uno scudo. E’ bene quindi evitare di camminarci sopra.
- Fumare in spiaggia è consentito, ma è bene essere fumatori responsabili. Una volta finita la sigaretta è bene riporre la cicca nei posacenere. In commercio esistono quelli portatili, quasi tutti gli ombrelloni ne sono provvisti. Un mozzicone di sigaretta impiega dai 2 ai 5 anni per decomporsi, un piccolo gesto può fare la differenza.
- Se volete concedervi un bagno in mare ricordatevi di utilizzare creme solari a basso impatto ambientale e a base di minerali. Le creme tradizionali infatti contengono una sostanza che, disciolta in acqua, danneggia l’ecosistema marino e i coralli in particolare.
- Fare la doccia in spiaggia e in barca utilizzando solo shampoo e bagnoschiuma prodotti al 100% con ingredienti naturali: alcune sostanze utilizzate dai saponi tradizionali risultano fortemente inquinanti per il mare e i suoi abitanti.
- Non raccogliere conchiglie, coralli e gusci: quelli che troppo spesso vengono considerati “souvenir” marini sono in realtà patrimoni naturali e parti fondamentali dell’ecosistema.
- Per chi va in barca è bene osservare attentamente i limiti imposti dalla Capitaneria di porto, sia per questioni di sicurezza sia per il rispetto dell’ambiente. E’ fondamentale controllare che la barca non abbia perdite e che non fuoriesca alcun combustibile, che ha effetti estremamente negativi su tutto l’ambiente.
- Limitate l’inquinamento acustico, causato da motori accesi a lungo, schiamazzi, stereo e radio accese: oltre a infastidire i vicini d’ombrellone, disturberanno gli uccelli nelle vicinanze dei litorali.
- L’educazione è contagiosa: se viene notato in un altro bagnante un comportamento che possa arrecare danni all’ambiente è bene farglielo notare, almeno per limitare i danni e renderlo più consapevole.