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Un viaggio nel tempo di tre giorni nel mondo antico tra Roma e l’Abruzzo

Un’opportunità unica per scoprire i tesori del patrimonio archeologico europeo: dal 14 al 16 giugno tornano le Giornate Europee dell’Archeologia e, grazie alle visite guidate a scavi e siti gestiti dal Ministero della Cultura, l’occasione per ammirare la ricchezza e la bellezza di capolavori senza tempo.

La manifestazione, che ha luogo in diversi Stati membri del Consiglio d’Europa, permette agli appassionati, ma non solo, di partecipare a speciali visite guidate con esperti, di accedere ad attività dedicate a bambini e adulti e a conferenze con specialisti del settore in collaborazione con Università e Soprintendenze che lavorano sul territorio. Un modo inaspettato e sorprendente di avvicinarsi e conoscere il mondo dell’archeologia che in Italia offre uno straordinario spaccato su un prezioso patrimonio culturale.

Per diffondere la conoscenza del mondo antico nella città di Roma, vero e proprio museo a cielo aperto, archeologi e storici dell’arte condividono le recenti scoperte avvenute sui cantieri di scavo mentre i più giovani possono cimentarsi, tra le tante iniziative, in una simulazione di scavo archeologico nell’area dei Fori Imperiali.

Ai Musei Capitolini viene raccontato il Campidoglio nel medioevo mentre sono in calendario aperture straordinarie con visite guidate a Porta San Paolo, al Casale di Giovio a Villa Doria Pamphilj, al Museo di Scultura Antica Barracco, al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina. Per l’occasione, il Museo Archeologico Nazionale ha scelto di presentare al pubblico il restauro di un importante pezzo: si tratta di un cosiddetto ‘graffione’ etrusco in bronzo databile tra il V e il IV sec. a.C.

 

Per scoprire gli antichi popoli d’Abruzzo, queste le iniziative dei principali enti museali della Regione:

  • Il MUNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila propone una serie di coinvolgenti visite guidate gratuite. Un’occasione questa per conoscere il Mammut del Castello conservato nel Bastione Est del Forte Spagnolo: si tratta dello scheletro di Mammuthus meridionalis rinvenuto nel 1954 a Scoppito vicino L’Aquila, un fossile risalente a 1.300.000 anni fa e uno degli esemplari più completi d’Europa.
  • Il Museo Archeologico Nazionale di Campli, domenica 16 organizza l’evento “Piccoli Archeologi al museo”, una giornata dedicata ai più giovani per avvicinarli al mondo dell’archeologia ma anche a docenti e ai genitori, con una visita guidata gratuita e la possibilità di sperimentare alcuni laboratori. Nella stessa giornata l’associazione Ves Gentes fa conoscere e provare, attraverso ricostruzioni di giochi e giocattoli antichi, come si divertivano adulti e bambini nell’antichità, un tuffo nel passato nel quale anche i visitatori si potranno divertire con astragali, dadi, noci e pedine.
  • A Chieti, in una elegante villa neoclassica nel cuore della Villa Comunale, si può visitare la sede del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo – Villa Frigerj dove è possibile ammirare il famoso Guerriero di Capestrano, un capolavoro artistico del VI secolo a.C. al quale è dedicata la sala ‘Al di là del tempo’. È presente anche una ricca sezione numismatica, assieme ai reperti ritrovati nei più rilevanti contesti archeologici abruzzesi datati tra le fasi protostoriche e quelle alto-medievali. Un autentico viaggio nel tempo alla scoperta degli antichi popoli dell’Abruzzo attraverso i manufatti di Sabini, Equi, Marsi, Vestini, Peligni, Marrucini, Sanniti, Frentani e Pretuzi.
  • Domenica 16 giugno la Soprintendenza e l’Università degli Studi di Teramo organizzano una visita accompagnata al cantiere archeologico di Piano d’Accio in provincia di Teramo. Qui, nel corso delle attività di archeologia preventiva, sono state rinvenute delle sepolture riferibili all’età del ferro collocabili fra il VII e il VI sec. a.C. Durante la giornata i visitatori sono accompagnati e guidati dai professionisti attualmente al lavoro sul cantiere.

Oltre ai musei, saranno le giornate ideali da passare all’area aperta nei siti archeologici disseminati tra Abruzzo e Lazio:

  • Alba Fucens, città fondata da Roma come colonia di diritto latino alla fine del IV sec. a.C, è un’area archeologica dotata di un circuito murario realizzato in grandi blocchi di pietra sui quali si aprivano quattro porte urbiche ancora oggi parzialmente conservate. Con la fine dell’Impero Romano inizia il declino anche per Alba Fucens abbandonata dagli abitanti intorno al VI sec. d.C. tuttavia, sulla collina a nord-est della città, sorse il borgo medievale di Albe distrutto dal terremoto del 1915 e i cui ruderi sono ancora visibili insieme ai resti del Castello Orsini eretto nel XIV sec. L’area archeologica è aperta al pubblico e liberamente visitabile. Alba Fucens può essere raggiunta attraverso la A25 dalle uscite di Avezzano e di Magliano de’ Marsi.
  • Corfinium città italica costruita dai Peligni, oltre duemila anni fa è stata per qualche anno la capitale dei popoli italici federati contro Roma durante le Guerre sociali, la prima città nella storia ad emettere una propria moneta con il nome di Italia. Oggi, nei pressi del moderno borgo di Corfinio si possono ammirare i resti di monumenti funebri romani, denominati “murigni”, l’Acquedotto delle Uccole, la Piazza del Teatro, costruita nel medioevo sui resti del teatro romano, i mosaici nell’area archeologica della Piana San Giacomo oltre al Museo civico archeologico Antonio De Nino, con dieci sale espositive che documentano le trasformazioni del territorio peligno dal Neolitico al Medioevo e dove è possibile ammirare un esemplare di denario d’argento con la legenda “Italia”. Corfinium può essere raggiunta attraverso l’uscita Pratola Peligna/Sulmona sull’autostrada A25.
  • Iuvanum l’antichissima città dei Carricini, una tribù del popolo Sannita, abitata sin dall’età del bronzo, si trova nei pressi di Montenerodomo (CH) e ospita i due templi edificati fra il III e II sec a.c. circa e un’ara sacra, delimitata da mura poligonali che domina l’ampia pianura sottostante e il foro. E’ oggi al centro del progetto internazionale di ricerca Iuvanum Survey Project che nasce dalla collaborazione fra la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Chieti, l’Università di Chieti, quella di Cardiff, Oxford e dei Paesi Baschi. L’area archeologica può essere visitata uscendo dall’autostrada A25 a Manoppello e proseguendo sulla SR5 e poi sulla SS81 in direzione Casoli/Montenerodomo.
  • Amiternum vicino L’Aquila, tra le frazioni di San Vittorino, Coppito e Pizzoli si possono ammirare i resti di questo florido centro fondato dai Sabini, la città natale dello storico Gaio Sallustio Crispo che qui è nato nell’86 a. C. Il sito archeologico principale è costituito da un teatro, da un anfiteatro e da una domus romana, ma recentemente sono venute alla luce altre importanti testimonianze, tra cui i resti di una villa. Può essere visitata uscendo dall’autostrada A24 allo svincolo de L’Aquila Ovest e proseguendo sulla SS80.
  • Villa Adriana a Tivoli la più sontuosa e ricca dimora imperiale dell’antichità, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999, fu edificata tra il 118 e 138 d.C. dall’imperatore Adriano, in un territorio verdeggiante e ricco di acque nei pressi di Tivoli, l’antica Tibur. La Villa si estendeva su un’area di almeno centoventi ettari e comprendeva strutture residenziali, terme, ninfei, padiglioni e giardini. La straordinaria decorazione architettonica e scultorea della villa ha costituito un archetipo imitato sin dal Rinascimento. L’area archeologica visitabile è di circa 40 ettari e può essere raggiunta attraverso l’autostrada A24 dall’uscita Tivoli.
Il Canopo di Villa Adriana a Tivoli

 

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