Ambiente

Riapre al pubblico il giardino botanico alpino di Campo Imperatore

Oltre il limite naturale della vegetazione, ad un’altitudine di 2117 metri s.l.m., è posto un giardino botanico alpino situato all’estremità occidentale di Campo Imperatore, a ridosso dell’osservatorio astronomico ed a poca distanza dall’arrivo della funivia del Gran Sasso. Il giardino botanico “Vincenzo Rivera”, di proprietà dell’Università dell’Aquila, ha riaperto le porte al pubblico dopo la fine dei lavori di ristrutturazione.

Fondato nel 1952 dal professor Rivera, docente di botanica presso l’Università di Roma, per coltivare e studiare le più importanti varietà floristiche del massiccio montuoso del Gran Sasso d’Italia ed occupa un′ area di 3500 mq, è stato riconosciuto di interesse regionale dalla Regione Abruzzo. Al suo interno sono presenti circa 300 specie vegetali autoctone, molte delle quali rare e vulnerabili, oltre a numerosi endemismi e rettili glaciali; le piante sono coltivate in ordine sistematico, ogni pianta è catalogata ed illustrata da un cartellino nel quale sono indicati il nome scientifico, la famiglia, il nome italiano e notizie sull’ambiente naturale e sulla sua distribuzione. Vengono quindi coltivate le piante degli habitat altitudinali dell’Appennino centrale che vivono oltre il limite della vegetazione arborea in un ambiente molto selettivo a causa delle bassissime temperature, dei venti spesso violenti, della forte irradiazione solare e del prolungato innevamento, per questo  la stagione vegetativa è brevissima‚ inferiore in media ai quattro mesi per anno. Di conseguenza, anche la sua fruizione è disponibile solo per un breve periodo, a causa delle severe condizioni climatiche. Lo spazio del giardino ospita anche seminari per studenti e docenti, convegni e conferenze aventi per tema la biodiversità, con particolare riguardo alla flora, alla vegetazione e alla fauna di altitudine.

Fin dalla sua istituzione ha apportato un notevole contributo alle conoscenze sulla flora montana ed alpina appenninica, specialmente del Gran Sasso, ed è stato da subito meta di numerosi studiosi italiani e stranieri. La sua posizione lo rende il più elevato giardino degli Appennini ed il secondo più alto d’Europa, dopo il giardino botanico alpino del Monte Bianco (istituito nel 1984). Dispone inoltre di una sezione museale, di un centro di ricerca e di una biblioteca specializzata all’interno del polo universitario dell’Aquila.

 

 

Si ringrazia la Pagina facebook Giardino Botanico Vincenzo Rivera per le foto.

 

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