Con l’approssimarsi delle ferie di Ferragosto, vi invitiamo a scoprire due gioielli incastonati nella splendida provincia di Teramo, a breve distanza l’uno dall’altro. Pineto separata dal mare Adriatico dalla spettacolare fascia di pini mediterranei che le conferisce il nome, Atri adagiata sulle verdeggianti colline delle Terre del Cerrano, tra i celebri calanchi. A metà strada tra queste, il piccolo borgo di Mutignano. A fare da corona a questo paesaggio, le vette del Massiccio del Gran Sasso, visibili da ogni punto all’orizzonte.
Per secoli, l’attuale territorio comunale di Pineto fu parte integrante di Atri, fungendo da suo porto, per poi passare sotto l’amministrazione di Mutignano, prima di ottenere l’autonomia. Pineto, infatti, è un comune relativamente giovane, con meno di cento anni di storia, mentre Atri vanta una continuità abitativa di circa tremila anni, che ne fa uno tra i centri urbani più antichi d’Italia. Prima di trasformarsi in una delle più apprezzate località balneari dell’Adriatico, Pineto era identificata principalmente dalla Torre del Cerrano, una torre di guardia situata a circa due chilometri a sud dell’attuale abitato.
L’area marina protetta Torre del Cerrano
La Torre del Cerrano, eretta nel Cinquecento per difendere la costa dalle incursioni saracene, è tra le meglio conservate del litorale adriatico. Oggi ospita un Museo del Mare e dà il nome all’Area Marina Protetta. Questo sito vanta una ricca biodiversità marina, con numerose specie animali e un significativo contingente vegetale. Nelle sue acque si possono ammirare il raro gasteropode Trivia adriatica e le imponenti biocostruzioni della Sabellaria halcocki, oltre a svariate specie di pesci e molluschi.
Considerato uno degli scorci più fotografati della costa adriatica, con la sua ampia spiaggia sabbiosa e i fondali bassi, è il luogo ideale per una vacanza in famiglia. Tra le attività estive proposte dalla Riserva, spiccano lo snorkeling tra i resti dell’antico porto di Atri, passeggiate naturalistiche e lezioni di yoga nella pineta, avvistamento di delfini in barca e laboratori didattici per bambini.
Pineto: una gemma verde sul blu del Mare
Fino all’inizio del secolo scorso c’era solo la splendida Villa Filiani, che oggi sorge al centro del paese e ospita concerti e convegni per il Comune. Attorno a questo edificio, in poco più di un secolo, è fiorita una località balneare pittoresca e vivace, che quest’anno ha ottenuto la sua ventiduesima Bandiera Blu dalla FEE (Foundation for Environmental Education) e quattro vele dal Touring Club Italiano e Legambiente, nell’ambito del progetto editoriale “Il mare più bello”.
La sua vasta pineta è uno dei segreti del suo successo. A differenza di molti centri balneari adriatici dove l’edificazione ha compromesso il litorale, Pineto deve il suo nome e la sua bellezza all’ampia fascia verde che protegge la lunga spiaggia sabbiosa, separandola dagli edifici e dalla vita urbana. Questo parco naturale, realizzato un secolo fa con la piantumazione di oltre duemila tra Pini mediterranei e Pini d’Aleppo, crea una zona d’ombra profumata a pochi passi dall’ombrellone, offrendo un microclima unico, particolarmente gradevole nelle giornate più afose.
A poca distanza da questa pineta, il parco cittadino della Pineta Filiani ospita un parco avventura adatto a tutte le età. Questa abbondanza di natura e di spazi all’aria aperta, oltre alla gamma dei servizi offerti dai lidi di balneazione, con una generosa spiaggia sabbiosa e i fondali bassi dell’Adriatico, fanno di Pineto una località ideale per tutta la famiglia.
Atri: un teatro all’aperto di Arte e Storia
Per chi non vuole rinunciare all’arte e alla cultura nemmeno durante le vacanze estive, ad appena 11 chilometri dalla spiaggia di Pineto si distende in collina uno dei centri storici più belli d’Abruzzo e dell’intero Paese. Atri, con i suoi tremila anni di storia, è sempre pronta a sorprenderci con i suoi tesori.
È stata grande ancora prima dell’ascesa di Roma e coniava moneta con il proprio nome nel IV secolo avanti Cristo, quando gestiva floridi commerci con greci, etruschi, piceni ed umbri. L’antica Hatria è stata anche la culla di origine della famiglia che ha dato a Roma due imperatori, Adriano e Traiano, per questo si dice che abbia conferito il nome allo stesso mare Adriatico. Dalla fine del Trecento fino alla metà del Settecento è stata la capitale di un ducato sotto la famiglia degli Acquaviva d’Aragona, tra le più potenti casate del Regno di Napoli.
Di questo florido passato, Atri custodisce gelosamente le testimonianze. Nel duomo di Santa Maria Assunta si può ammirare uno dei cicli affrescati più belli dell’intera regione, dedicato alle vite di Gesù e di Maria, dipinto da Andrea de Litio, un pittore nato a Lecce nei Marsi e morto proprio ad Atri alla fine del Quattrocento. Nell’adiacente Chiesa di Santa Reparata si scopre una perfetta copia in scala del grande Baldacchino di San Pietro a Roma, realizzata nel 1677 in legno di noce da Carlo Riccione, allievo di Gian Lorenzo Bernini. Dal Duomo si accede inoltre al ricco Museo Capitolare, che espone preziose pale d’altare e raffinati paramenti liturgici, con affaccio su un magnifico chiostro.
Ma le meraviglie di Atri non finiscono qui. La città è costellata di suggestive chiese, come la duecentesca Chiesa di San Nicola, e di imponenti palazzi, a partire dal Palazzo Ducale. Non mancano luoghi di cultura come il bellissimo Teatro Comunale, prospiciente il Duomo e dotato di tre ordini di palchi. Atri è anche una capitale del gusto, con una ricca produzione di olii, l’intenso formaggio Pecorino, la liquirizia e il Panducale, un dolce a base di uova, zucchero, farina e mandorle, oggi prodotto su scala industriale da una ricetta del Trecento.
Per esplorare queste gemme e scoprire i tanti segreti della sua storia millenaria, come le cisterne romane, il progetto “Atri in Tour”, sostenuto dal Comune di Atri, offre un programma ricco di visite guidate dal 2 luglio al 14 settembre, per vivere un viaggio affascinante tra storia, natura, tradizioni e sapori.
Alla scoperta dei Calanchi
Tra Atri e Pineto c’è spazio anche per gli amanti della Natura e dell’avventura. Il paesaggio che circonda il colle di Atri è caratterizzato infatti da una delle formazioni geologiche più singolari della fascia preappenninica, i Calanchi. Queste particolari formazioni del terreno sono caratterizzate da erosioni a forma di canaloni che si creano su terreni argillosi e poco vegetati, per l’azione erosiva dell’acqua piovana.
Una Riserva Naturale Protetta di 380 ettari, affidata oggi al WWF, si occupa della conservazione di questo paesaggio lunare dove, nonostante l’aspetto esteriore particolarmente aspro, è possibile imbattersi in interessanti specie vegetali come il gladiolo selvatico e avvistare numerosi rapaci come il gheppio e la poiana. L’estate è il momento perfetto per partire alla scoperta, anche alla luce delle stelle, con un programma di eventi dedicati a tutti.
Mutignano, una terrazza sul mare
In mezzo ai calanchi, a metà strada tra Atri e Pineto, posto su un’altura dalla quale domina il mare, sorge il borgo di Mutignano, di origine medievale, nucleo storico originario dell’attuale Pineto. La sua storia è strettamente legata a quella dei duchi di Atri, per cui era sorto a protezione del porto. Alcuni dei suoi abitanti infatti vi giunsero come rifugiati dalla costa orientale del Mare Adriatico oltre cinque secoli fa, quando molti slavi di religione cristiana furono costretti a lasciare le provincie dell’Illiria e dell’Epiro, l’attuale Albania, a causa dell’avanzata ottomana. Imperdibile è la Chiesa di San Silvestro, che custodisce una splendida pala rinascimentale di Andrea De Litio, dedicata a San Silvestro, tornata sulle pareti della chiesa nel 2022 dopo il furto e il successivo recupero da parte del Nucleo Tutela dei Carabinieri.
Ma Mutignano è anche un panorama spettacolare che dal blu del mare incontra il verde delle colline e il grigio dei calanchi per spaziare fino alle cime del Gran Sasso. Un panorama che riassume tutto il meglio di questo meraviglioso pezzo d’Abruzzo che è possibile raggiungere con l’autostrada A24, uscendo allo svincolo di Val Vomano e proseguendo sulla SS 150, oppure con l’autostrada A14 attraverso lo svincolo Atri/Pineto.