Tra il fiume Salto e Turano, al confine tra Lazio e Abruzzo, in Provincia di Rieti, c’è la Riserva Naturale Regionale dei Monti Navegna e Cervia. L’area verde si estende per ben 3600 ettari, comprende nove comuni della zona e attraversa numerosi torrenti e corsi d’acqua. Un luogo unico per i suoi aspetti paesaggistici con le due valli: la valle dell’Obito e il fosso di Riancoli, questi bacini sono vere e proprie forre delimitate da pareti rocciose carboniche e nella zona si possono trovare anche pozzi carsici e grotte.
Tra vasche e scivoli naturali, il fosso di Riancoli
Il percorso di trekking al fosso di Riancoli non è particolarmente difficile, inizia a poche decine di metri dal parcheggio delle auto, poco prima dell’ingresso della riserva. La gola che si percorre a piedi ha un andamento orizzontale, ricca di scivoli tra le rocce, piscine naturali e vasche da attraversare. Per chi ama i torrenti e i percorsi nell’acqua, l’itinerario del fosso di Riancoli è davvero molto divertente ed è anche possibile, sempre facendo molta attenzione, tuffarsi in almeno sette punti. Per l’escursione, che dura quattro ore, è necessaria un’attrezzatura adeguata ed è bene seguire i consigli di una guida esperta dei posti.
Info escursioni
Asd Natura Abruzzo
Canyoning-Italy
Come si arriva
Accesso a valle – Dall’uscita autostradale di Carsoli (Roma-L’Aquila), svoltare a sinistra e seguire le indicazioni per Rieti, Turania. Proseguire sulla provinciale fino ad un incrocio con indicazioni per Collalto Sabino (circa 11 km dal casello), svoltare a destra subito prima del ponte sul Fosso di Riancoli. Dopo 200 mt, in prossimità di un tornante a destra, parcheggiare l’auto.
Accesso a monte – Proseguire fino a Collalto Sabino. In prossimità del paese svoltare a destra prendendo la strada in discesa. Dopo pochi km svoltare a sinistra in direzione Collegiove, passare un incrocio con indicazioni Nespolo e proseguire ancora fino superare un ponte sul fosso di Riancoli, dopo 100m svoltare a sinistra su strada sterrata che costeggia il fosso. Continuare sulla sterrata fino al suo termine, 1 km circa, dove è possibile parcheggiare l’auto.
foto: Guglielmo Di Camillo, ASD Natura Abruzzo