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Giornate Europee dell’Archeologia tra Lazio e Abruzzo

Dal 13 al 15 giugno tornano le Giornate Europee dell’Archeologia, un’opportunità unica per scoprire i tesori del patrimonio archeologico europeo ed ammirare la ricchezza e la bellezza di capolavori senza tempo, grazie alla possibilità di usufruire di visite guidate a scavi e siti gestiti dal Ministero della Cultura. Per tutto il fine settimana sono previste attività intese a promuovere il patrimonio archeologico e a far conoscere il meraviglioso lavoro degli archeologi al grande pubblico. Tre giornate, tutte a partecipazione gratuita, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza del patrimonio archeologico.

La manifestazione, infatti, ha luogo in diversi Stati membri del Consiglio d’Europa e permette agli appassionati, ma non solo, di partecipare a speciali visite guidate con esperti, di accedere ad attività dedicate a bambini e adulti e a conferenze con specialisti del settore in collaborazione con Università e Soprintendenze che lavorano sul territorio. Un modo inaspettato e sorprendente di avvicinarsi e conoscere il mondo dell’archeologia che in Italia offre uno straordinario spaccato su un prezioso patrimonio culturale.

Si tratta nello specifico di visite guidate con esperti, attività per bambini e adulti, conferenze con specialisti del settore che nell’ambito del territorio laziale coinvolgono le città di Tivoli e Viterbo: presso il Parco di Villa Gregoriana, sarà possibile visitare un magnifico giardino in cui girovagare tra templi romani, antiche vestigia, grotte naturali e cascate; specialisti del settore accompagneranno il pubblico in una visita ai reperti archeologici del territorio tiburtino, senza tralasciare il laboratorio per i più piccoli dove poter seguire una simulazione di scavo archeologico e toccare con mano gli strumenti del mestiere.

Per diffondere la conoscenza del mondo antico nella città di Roma, vero e proprio museo a cielo aperto, archeologi e storici dell’arte condividono le recenti scoperte avvenute sui cantieri di scavo mentre i più giovani possono cimentarsi, tra le tante iniziative, in una simulazione di scavo archeologico nell’area dei Fori Imperiali.

Ai Musei Capitolini viene raccontato il Campidoglio nel medioevo mentre sono in calendario aperture straordinarie con visite guidate a Porta San Paolo, al Casale di Giovio a Villa Doria Pamphilj, al Museo di Scultura Antica Barracco, al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina. Per l’occasione, il Museo Archeologico Nazionale ha scelto di presentare al pubblico il restauro di un importante pezzo: si tratta di un cosiddetto ‘graffione’ etrusco in bronzo databile tra il V e il IV sec. a.C.

MUNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila

 

Per scoprire gli antichi popoli d’Abruzzo, queste le iniziative dei principali enti museali della Regione:

  • Il MUNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila, che ha acquisito nel luglio 2024 il Parco archeologico di Amiternum, partecipa alle GEA organizzando eventi culturali a carattere divulgativo e didattico: quattro dei cinque frammenti di sculture lapidee rinvenuti nel sito archeologico e che sono stati finora custoditi nei depositi, sono rientrate nel loro territorio di provenienza e finalmente esposte, permettendo di proporre anche un interessante confronto tra il Ritratto di privato appartenente alle collezioni del Museo e il Ritratto di privato con il capo velato proveniente dal deposito di Chieti. Il Teatro e l’Anfiteatro del Parco archeologico di Amiternum dal 13 al 15 giugno saranno sempre aperti con orario continuato; il bastione est del Castello cinquecentesco che ospita lo scheletro fossile del Mammut sarà aperto il 14 e il 15 giugno, con possibilità di  partecipare ad una visita guidata gratuita (con ingresso soggetto a tariffazione vigente).
  • Il Museo Archeologico Nazionale di Campli,  accoglie e valorizza gli straordinari ritrovamenti archeologici dell’ Area Archeologica di Campovalano, che con l’ausilio di ricostruzioni grafiche e ambientali, offre un percorso espositivo che illustra l’evoluzione culturale dell’etnia Pretuzia di ambito Medio-Adriatico o Piceno. Tra le peculiarità del museo, Campovalano è l’unico sito dell’Abruzzo ad aver restituito precise testimonianze dell’uso del carretto, quasi interamente in legno e simile nella forma alle successive bighe utilizzate dai Romani. 
  • A Chieti, in una elegante villa neoclassica nel cuore della Villa Comunale, si può visitare la sede del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo – Villa Frigerj dove è possibile ammirare il famoso Guerriero di Capestrano, un capolavoro artistico del VI secolo a.C. al quale è dedicata la sala ‘Al di là del tempo’. È presente anche una ricca sezione numismatica, assieme ai reperti ritrovati nei più rilevanti contesti archeologici abruzzesi datati tra le fasi protostoriche e quelle alto-medievali. Un autentico viaggio nel tempo alla scoperta degli antichi popoli dell’Abruzzo attraverso i manufatti di Sabini, Equi, Marsi, Vestini, Peligni, Marrucini, Sanniti, Frentani e Pretuzi.

 

Oltre ai musei, saranno le giornate ideali da passare all’area aperta nei siti archeologici disseminati tra Abruzzo e Lazio:

  • a Teramo il 14 giugno è possibile scoprire il Teatro Romano, con ingresso gratuito e usufruendo visite guidate grazie all’evento “Tutti in scena! Alla scoperta del Teatro romano”;
  • edificato in età augustea e situato nel centro storico della città, si mostra nelle migliori condizioni di conservazione delle strutture della stessa epoca
  • ad Avezzano, nelle vicinanze del centro commerciale è possibile accedere e visitare i resti di una Villa Romana sabato 14 giugno grazie all’evento, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, “Abitare in campagna: Villa romana”; inoltre domenica 15 è possibile accedere con visite guidate al parco archeologico dei Cunicoli di Claudio, una delle più grandi opere idrauliche dell’epoca romana.
  • Sabato 14 e domenica 15 giugno a L’Aquila ci sarà l’apertura straordinaria della Necropoli vestina con visite guidate per vivere a pieno l’evento in programma “Necropoli di Fossa: apertura straordinaria e narrazioni storiche”; la nascita della necropoli di Fossa si fa risalire alla prima popolazione residente nell’area, che è stata quella dei Vestini, risalente ad un periodo che va dal IX al VIII secolo a.C. L’area sottoposta a campagne di scavo è di 3.500 m², con circa 500 tombe di tipi differenti (tumuli, fosse, tombe a camera e sepolture infantili in coppi di laterizi) risalenti a tre differenti periodi storici.
  • nel piccolo borgo di Oricola, raggiungibile facilmente tramite l’uscita Carsoli-Oricola della A24, domenica 15 giugno è possibile partecipare all’incontro tematico “Parlando di Equi”, il piccolo popolo dalla grande storia, debellato dai Romani e recentemente riscoperto attraverso scavi archeologici e studi multidisciplinari che hanno riportato alla luce vasellame, lucerne, brocche, olle ed un intero santuario arcaico, con oggetti votivi di teste e altre parti.
  • sabato 14 giugno è possibile scoprire anche la città romana di Peltuinum, corrispondente all’attuale località di Civita Ansidonia, tra Prata d’Ansidonia e Castel Nuovo, in provincia dell’Aquila; l’urbanizzazione sembra risalire all’età Augustea, come testimoniano i monumenti superstiti rinvenuti in una superficie di circa 22 ettari, attraversata da est a ovest dalla via Claudia Nova, che qui corrisponde al tratturo che ha dato l’ispirazione all’evento in programma Camminando sul tratturo“. Dei grandi sepolcri, che dovevano affiancare la via Claudia Nova esternamente alla città, rimane ancora conservato un grande nucleo di monumento funerario fuori della porta occidentale, la città romana sopravvisse fino al V secolo, anche se, ancora nel 1600, compariva in parte abitata e il sito antico fu utilizzato almeno fino al XVII secolo. Raggiungibile tramite l’uscita LAquila Est della A24, Prata d’Ansidonia è un comune di 421 abitanti facente parte della comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli e che è stato uno dei paesi che contribuirono alla fondazione della città dell’Aquila, nel XIII secolo.
  • Villa Adriana a Tivoli la più sontuosa e ricca dimora imperiale dell’antichità, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999, fu edificata tra il 118 e 138 d.C. dall’imperatore Adriano, in un territorio verdeggiante e ricco di acque nei pressi di Tivoli, l’antica Tibur. La Villa si estendeva su un’area di almeno centoventi ettari e comprendeva strutture residenziali, terme, ninfei, padiglioni e giardini. La straordinaria decorazione architettonica e scultorea della villa ha costituito un archetipo imitato sin dal Rinascimento. L’area archeologica visitabile è di circa 40 ettari e può essere raggiunta attraverso l’autostrada A24 dall’uscita Tivoli.
Il Canopo di Villa Adriana a Tivoli

 

 

L’iniziativa delle GEA è coordinata dall’Istituto nazionale francese di ricerca archeologica preventiva (INRAP – lnstitut national de recherches archéologiques préventives) sotto l’egida del Ministero della Cultura transalpino e con il patrocinio del Consiglio d’Europa. Nel 2019, le JNA (Journées nationales de l’archéologie) hanno aperto le porte all’Europa e dal 2020, le Giornate nazionali dell’archeologia prendono il nome di Giornate Europee dell’archeologia (GEA), che rappresentano un invito a scoprire il patrimonio che ci circonda, ad ascoltare le voci della storia e a partecipare attivamente alla tutela della memoria collettiva.

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