Testimonianze e ricordi degli uomini che hanno lavorato al Traforo
Memorie del Gran Sasso. Un ciclo di video in cui parlano i protagonisti dimenticati di una grande opera. Quegli uomini che hanno lavorato per anni nelle viscere del Gran Sasso. Con il loro lavoro e con le loro mani hanno realizzato una delle più grandi opere italiane, la più lunga gallerie a doppia canna d’Europa. Le loro testimonianze, cariche di emozione, anche per il ricordo di quei compagni che non ce l’hanno fatta, ci restituisce un pezzo di storia del nostro Paese.
“…ci volevano circa 4 ore per raggiungere Roma”
“Con il traforo si aprì tutto un mondo, che l’aquilano medio sul momento forse non era tanto sicuro di esser pronto ad accogliere, ma tant’è e ce lo teniamo, perché è stato uno di quegli eventi epocali che cambiano la prospettiva di tutta una zona”. Summa B, Statale 17, Exòrma edizioni, 2009
L’opera fu realizzata grazie a un accordo tra la Cassa del Mezzogiorno e la S.A.R.A. (Società Autostrade Romane e Abruzzesi), vecchia concessionaria delle autostrade A24 A25. A progettare l’opera fu Alpina S.p.A. e l’impresa costruttrice fu la CO.GE.FAR. La realizzazione venne approvata nel 1963 e i lavori cominciarono il 14 novembre 1968. Dopo 16 anni fu aperta soltanto la prima galleria direzione Teramo nel 1984, mentre per la seconda, direzione Roma, pur essendo pronta è stato necessario attendere la fine dei lavori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Nel 1975 il cantiere fu sospeso per la crisi economica e riprese solo nel 1982.